viernes, 23 de marzo de 2012

Pasta di sale senza glutine / Masa para jugar sin gluten



Marzo é il mese delle donne, la data dell'8 marzo richiama l'attenzione sull'universo femminile e la irradia a tutto il mese. 
Data triste perché se abbiamo un giorno per festeggiare le donne significa che ancora siamo lontanissimi dalla paritá dei diritti, dal riconoscimento del ruolo delle donne, della protezione della maternitá, 
Stefania e le Strenne hanno dedicato il loro contest mesile alle donne Straordinarie ed é veramente interessante leggere i profili di tante donne,  a volte strapazzate dal giudizio storico come Maria Antonietta e Sissi, a volte eroine anonime  a cui dobbiamo i nostri diritti politici e civili come le suffragette.
Poi ci sono le luminose intelligenze delle scienziate e delle scrittrici. 
Io ho pensato immediatamente a Maria Montessori e anche Monica di Dolci Gusti, che ne fa un bellissimo ritratto, quindi quello che aggiungo é semplicemente un'esperienza personale di chi ha scelto di mandare sua figlia a una casa dei bambini.
Montessori chiama quello che si indica come scuola dell'infanzia  "la casa dei bambini" e non bisogna essere esperti di semiologia per capire la differenza.
Il metodo pedagogico Montessori ha piú di 100 anni, un'era geologica data la velocitá dei nostri tempi, eppure non ho ancora incontrato nulla di cosí sovversivamente attuale e necessario, e la velocitá, per altro, é semplicemente tecnologica perché la psiche umana é costante nel tempo.
Il bambino come persona, il bambino osservato e stimolato e non "ammaestrato", il materiale sensoriale che non pretende astrazioni nell'etá della fantasia e della scoperta, l'esplorazione costante e libera, lo sviluppo dei propri interessi spaziando dall'arte alla musica alla matematica alle scienze, l'autodisciplina e la cura della propia persona e dell'ambiente in cui si vive, l'assenza di un meccanismo di premio e castigo, il rispetto dei tempi di apprendimento di ognuno sono tasselli di un grande progetto pedagogico che intende formare un individuo libero, indipendente, pensante e che, soprattutto, non ha bisogno dell'approvazione di  un'autoritá. 

Il motto "aiutami a fare da solo" sintetizza l'approccio della Montessori ai bambini, ricosce la loro volontá e la loro capacitá, é un monito alle madri, ai maestri che si sostituiscono ai figli o che impongono modelli adatti a un adulto chiusi in criteri rigidi.
La scuola italiana deve molto a Maria Montessori ma il metodo é stato adattato e rinchiuso nei confini di aule separate per etá in cui la maestra deve seguire rigidamente un programma.. 
Nemo propheta in patria, Maria Montessori é morta in Olanda ed é mel mondo anglosassosone, e negli Stati Uniti in particolare, dove esistono moltissime scuole montessori, in Italia sono solo 500.
Quando abbiamo lasciato la casa dei bambini per trasferirci ci siamo trovati in una situazione pre Montessori, con maestre che infatilizzavano il linguaggio, con premi di caramelle se ci si comportava bene (nenache fossero scimmiette, senza pensare alle carie, e era inquietante capire cosa si intende per "comportarsi bene"). Ll'adattamento é stato ed é durissimo, ma sia per mia figlia che per me.
Quel breve passaggio nella casa dei bambini ci ha lasciato degli insegnamenti e dei modelli di pensiero che ormai sono costituiscono il nostro modo di essere.
Che i bambini Montessori siano fuori controllo (?!?), che poi non sappiano adattarsi alla disciplina delle medie, che abbiamo delle lacune, sono critiche che riflettono piú un mito che la realtá, la realtá é che sono bambini abituati a autodiscipinarsi perché sanno che c´é sempre qualcosa che li interessa, sanno dibattere perché sin da piccoli imparano a condividere i giochi e  imparare dai propri errori. Certo che hanno tutti un periodo di adattamento nel passaggio tra  elementari e medie, ma credo che questo succeda con ogni tipo di scuola.
Nel film un Padre di famiglia di Nanni Loy i bambini educati montessorianamente, unico retaggio progressista di una coppia che vira verso una vita sempre piú borghese, e che apparentemente sono totalmente ribelli e assorbenti rivelano nell'ultima scena cosa é il metodo montessori: in realtá erano perfettamente in grado di essere autonomi e autosufficienti e che la difficoltá del cosidetto metodo Montessori é che gli stessi principi andrebbero poi essere applicati in casa.
Ultimo aneddoto: Maria Montessori é stata per anni effige di una banconota italiana, un mio amico in una riunione con colleghi americani tira casualmente fuori la banconota e il suo collega gli chiede chi é la signora disegnata. Il primo pensiero del mio amico é stato: E adesso come glielo spiego chi é Maria Montessori eccecc.?. Ma appena sentito il nome Montessori, il signore americano risponde: ma certo, la pedagoga, quella del metodo pegagocico...insomma ne sapeva molto piú di ogni italiano medio.

E per fare omaggio alla Montessori questa volta diamo una ricetta, ,ma quello che ne esce non si mangia, si usa per giocare.

Nella casa dei bambini, ma anche nelle elementari, il metodo Montessori prevede l'uso di tantissimi materiali sensoriali. Uno dei piú gettonati, soprattutto dai piú piccoli, é la farina e c´e´ una grande produzione di tagliatelle. Un compagnino di mia figlia riforniva quotidianamente la famigia di mezzo chilo di tagliatelle al giorno, a tal punto che per scherzare dicevamo che altro che metodo Montessori, quello era sfruttamento minorile. Il biondo Jacopo con le tagliaelle era proprio felice.
Poi c´é la pasta di sale e altre plastiline fatte con la farina.

Questa parte per un bambino celiaco e´proibita, ma fino a un certo punto perché puó giocare con l'amido di mais, o la farina di riso ma ovviamente in uno spazio non contaminato dal glutine. In una scuola Montessori sanno gestire bene le "differenze" perché siamo tutti "differenti" e quindi in qualche modo e con le dovute precauzioni tutti possono pasticciare.

Con la ricetta che segue che deve essere realizzata con un adulto si ottiene una plastilina senza glutine che se viene messa in bocca accidentalmente (o volontariamente visto che i bambini amano esplorare con tutti i sensi) non crea nessun problema a parte il saporaccio. Le misure sono in tazze, per semplificare la vita, non é un prodotto di pasticceria.

PASTA DI SALE SENZA GLUTINE



Ingredienti

  • 1 tazza di farina di riso
  • 1/2 tazza di amido di mais
  • 1/2 tazza di sale fin
  • 1 cucchiaino di cremor tartaro
  • 1 cucchiaio e mezzo di olio
  • 1 tazza di acqua tiepida
  • Colorante alimentare vegetale 
In un ciotola mescolare tutti gli ingredienti secchi, poi aggiungere l'olio e l'acqua poco alla volta sempre  mescolando.
Trasferire il mix in un pentolino e scaldare l'impasto per 3/4 minuti a fuoco lento sino a che si addensi e si stacchi dalle pareti, girando l'impasto con una spatola costantemente.
Trasferire la pasta ottenuta su un foglio di carta oleata o carta forno e dividerla in 5/6 pezzi.
Lasciare raffreddare prima di  lavorala.
Per colorarla fare delle palline con la plastilina e con  il pollice formare una fossetta da rimpiere con il qualche goccia di colorante alimentare. Chiudere la pallina e impastarla sino a che il colorante affiori in superficie, se necessario usare amido di mais per impastare. La pasta deve essere morbida ma non deve appoccicarsi alle mani,quindi abbondanti con l'amido.
Per conservarla avvolgerla nella pellicola o in sacchettini di plastica.

Un'altra versione senza cottura prevede:

  • 2 tazze di amido di mais
  • 1 e 1/2 tazza di sale
  • 2 cucchiai di xantano
  • Acqua q.b.
  • Colorante alimentare
Mescolare tutti gli ingredienti e aggiungere acqua poco alla volta sino a ottenere un impasto simile alla plastilina e piuttosto gommoso.
Suddividerlo e colorarlo con il colorante alimentare.
Conservare avvolto in plastica.

Questa "ricetta" partecipa al contest delle donne Straordinarie di Stefania, non so bene in che categoria..vabane anche un fuori concorso....


Per saperne di piú:
I libri di Maria Montessori 
I libri di Graziella HonnekerFresco




MASA PARA EL JARDIN DE INFANTE SIN GLUTEN






Marzo es el mes de la mujer, el 8 de marzo llama la atención sobre lo femenino y la irradia a todo el mes.
Fecha triste, porque si tenemos un día para celebrar a las mujeres significa que estamos todavía muy lejos de la paridad de los derechos, el reconocimiento del papel de la mujer, la protección de la maternidad,
Stefania y las otres "Strenne" han dedicado su concurso mensual a las mujeres exstraordinarias y es verdaderamente interesante de leer los perfiles de muchas mujeres, algunas maltradatas por el juicio de la historia como María Antonieta y Sissi, otras héroinas anónimas a quienes les debemos nuestros derechos políticos y civiles  como las suffragette. Y Luego están las mentes brillantes de las científicas y escritoras.
Inmediatamente pensé en María Montessori, y Monica también, le ha dedicado un bellisimo retrato.
Por lo tanto lo qué me gustaría añadir es simplemente una experiencia personal de una persona que ha optado por enviar a su hija a una "casa de los niños".
Montessori el nivel inicial, la casa de los niños y no hay que ser un experto en semiótica para comprender la diferencia.
El método pedagógico Montessori tiene mas de 100 años, una era geológica, dada la velocidad de nuestros tiempos, sin embargo, no he encontrado otro tan subversivo y necesario, sin contar que la velocidad la marca la tecnología pero la psique humana es constante en el tiempo.
El niño como una persona, el niño observado y estimulado pero no "adiestrado", el material sensorial que no pretende abstraciones en la edad de la fantasía y del descubrimiento, la exploración continua y libre, el desarrollo los propios intereses que van desde el arte a la música y de la matematica a las ciencias, el auto-disciplina y el cuidado de la propia persona y del medio ambiente en el que se vive, la ausencia de un mecanismo de recompensa y castigo, el respeto por el tiempo de aprendizaje de cada uno,  son todas piezas de un proyecto más amplio de educación que tiene la intención de formar al individuo libre, con pensamiento independiente y, sobre todo, que no necesita de la aprobación de una autoridad.
El lema "Ayúdame a hacerlo solo", resume el enfoque Montessori hacia los niños , reconoce su voluntad y su capacidad, es una advertencia a las madres y a los maestros que toman el lugar de los niños o que imponen modelos y pautas aptas para los adultos encerrados en un sistema con criterios rígidos.
La escuela italiana debe mucho a María Montessori, pero el método ha sido adaptado y confinado dentro de los límites de las aulas separadas por edad. 
Nadie es profeta en su tierra, María Montessori murió en Holanda y es en el mundo anglosajon , en los Estados Unidos en particular, que se encuentran muchas escuelas Montessori, en Italia hay sólo 500.
Para mi hija y para mí, ese breve pasaje en la casa de los niños ha dejado enseñanzas y patrones de pensamiento que ahora son nuestra forma de ser.

Última anécdota: María Montessori ha sido durante años la efigie de una billete italiano , un amigo en una reunión con sus colegas estadounidenses al azar saca su billetera y su colega americano le pidió quien era la señora dibujada. El primer pensamiento de mi i amigo fué : ¿Y ahora como voy a explicar quién es María Montessori eccecc.?. Pero sólo con escuchar el nombre Montessori, el señor americano, responsde: , pero sin duda, la pedagoga, la del método de pegagocico ... bien sabía mucho más que cualquier italiano medio.

Y para rendir homenaje a la Montessori en esta ocasión damos una receta, pero que no se come pero se usa para jugar. 

En casa de los niños, y también en la escuela primaria, el método Montessori prevé el uso de muchos materiales sensoriales. 
Uno de los más populares, especialmente para los más chiquitos es la harina y hay una gran producción de fideos. Uno de los compañeritos de mi hija abastecia diariamente la familia de medio kilo de tagliatelle por día, de modo que en broma se decía que mas que método Montessori era la explotación infantil. Pero el rubio Jacopo con las tagliatelle estaba muy feliz.
En segundo lugar estan otras pasta con sal y plastilina hechas con harina.

Esta parte está prohibida para los niño celiacos, pero hasta cierto punto, porque pueden jugar con el almidón de maíz, o la harina de arroz, pero, obviamente, en un área no contaminada por el gluten. En una escuela Montessori saben cómo manejar bien las "diferencias" porque todos somos "diferentes" y entonces de alguna manera y en forma segura todos pueden jugar..
Con la receta a continuación, que se debe hacer con un adulto se obtiene una masa libre de gluten que si se pone en la boca accidentalmente (o intencionadamente porque a los niños les encanta explorar con todos los sentidos) no crea ningún problema que no sea el sabor bastante malo. Las medidas son en tazas, para hacer la vida más fácil, no es una producto de pastelería.

MASA DE SAL SIN GLUTEN

Ingredientes
1 taza de harina de arroz
1/2 taza de almidón de maíz
1/2 taza de sal fina
1 cucharadita de cremor tártaro
1 cucharada de aceite
1 taza de agua tibia
Colorante vegetal 

En un bol mezclar todos los ingredientes secos y añadir el aceite y el agua poco a poco, revolviendo constantemente.
Transferir la mezcla en una cacerola y calentar durante 3/4 minutos a fuego lento hasta que espese y se destaque de las paredes, revolviendo la mezcla constantemente con una espátula.
Pasar la masa sobre un papel manteca y se divide en 5/6 piezas.
Deje enfriar antes de trabajarla.
Para colorear la masa formar unas bolas y utilizar el pulgar para formar un hoyuelo que se rellena con unas gotas de colorante para alimentos. Cerrar la bolita y amasar hasta que el de colorante salga a la superficie, si es necesario utilizar el almidón de maíz para amasar. La masa debe ser suave, pero no debe pegarse a las manos.
Para conservarla envolver la masa en un film o en bolsas de plástico.


Otra versión no requiere de cocción:

2 tazas de almidón de maíz
1 y 1/2 taza de sal
2 cucharadas de goma xantica
Agua q.b.
Alimentos para colorear

Mezclar todos los ingredientes y agregar el agua poco a poco hasta que la masa es similar a la plastilina y bastante gomosa.
Dividir y colorear con colorante de alimentos.
Guardar envuelto en plástico.


lunes, 19 de marzo de 2012

La festa dello zio

la foto é di Gaia Profumo di mamma

Oggi 19 marzo dovrebbe essere la festa del papá.
Ma qui tra vari blogger si festeggia lo zio.
Mica uno qualsiasi peró, si festeggia lo zio Piero che compie gli anni.
Piero é uno dei primi blogger che ho seguito assiduamente che ridendo e scherzando mi ha insegnato trucchi di culinari e fotografici e e con cui prendo lezioni di romanesco,
Piero é affascinato dal coatto e dal trash perche forse é quanto diametralmente opposto al suo essere.
Passare a leggere il suo blog é garanzia di avere almeno 10 minuti di allegria. E piatti sopraffini e foto mirabolanti
E poi fotografa Roma. E la fa vedere con occhi nuovi, di chi la vive e la ama....

Vabbé questo sembra un'apologia seria, mica é lo stile di Piero...

Lo stile di Piero é questo (quasi....)

Milano, luglio, casualmente e fotunatamente sono lí.
dlinchete dinclete, mi suona il telefono (Piero non usa onomatopeie di suonerie tecnologiche nei suoi post sicché questo é il suono anche della mia):
Gluty (ovvero la sottoscritta): SI?- (Non dico hola perché gli italiani restao muti,non dico pronto perche´se no gli ispano parlanti mi dicono claro que estan listos..)
Piero:  Sono Piero
G:  A ma ccciao,come va, che bello sentirti!--
P Domani vado a Milano, mi viene a prendere una blogger
G: (....chi diamine sará?)
P: poi c'ho riunioni tutto il giorno
G: (lo zio oltre a pasticciare c'ha un lavoro vero...)
P: Peró te chiamo
G: Dai cerchiamo di vederci, io sono qui una volta l'anno ..

Il giorno dopo alle 11:45
dilnchete dinclete suona il mio telefono
P: Sono Piero, io sarei libero adesso, ma alle 12:30 parto
G: Piero ma sono d'altra parte della cittá,c'ho la figlia, la sorella il nipote non ce la faccio..
P: Ma dai che ce la fai
G: Si faccio come la Magnani....ti corro dietro l'auto che se ne va con la mano tesa...
P: Beh ma almeno se vedemo...

Tanti auguri Piero..
e per la festa ti consiglio questo bel completino...

 


Simonetta

con
 Nanni
Elena
e tanti altri !!

martes, 13 de marzo de 2012

Cannelloni di melanzane (quasi) / Canelones de berenjenas (casi)


In realtá sono falsi cannelloni.
I veri cannelloni si fanno con la pasta fresca all'uovo: sono strisce di pasta che arrotolate e riempite formano un tubetto delizioso.

Lo dice anche The geometry of pasta..

The Geometry of Pasta - CANNELLONI 

Non sono crespelle ripiene arrotolate, non sono melanzane o zucchine arrotolate.
Certo che se uno é celiaco o ha un amico celiaco e vuole fare un primo ripieno che vagamente ricordi i cannelloni ,allora puó smettere con la filologia e accettare che uno chef  inglese  proponga dei cannelloni di melanzana.
Che sono pure buonissimi. Questo si bisogna riconoscerlo.
Il piatto in questione é proposto da Phil Vickery nel suo libro Seriously Good: gluten free cooking .


 Ingredienti
  • 1 melanzana grande tagliata a fette longitudinali
  • 150 gr di ricotta
  • 100 gr di parmigiano
  • 1 spicchio d'aglio tritato
  • 2 cipolotti tritati
  • 100 gr di riso basmati bollito
  • 1 uovo sbattuto leggermente
  • qualche foglia di basilico
  • un pizzico di origano 
  • 2 pomodori tagliato a dadini piccoli (concassée)
  • Olio
  • Aceto balsamico
  • Sale e pepe

Accendere il forno a 200 gradi
Grigliare le melanzane su una piastra leggermente unta d'olio. Quando sono leggermente dorate toglierle dalla griglia e metterle da parte. Ovviamente questa parte va fatta a rate a meno che si abbia una griglia enorme, ma proprio enorme.
Preparare il ripieno: In una ciotola unire la ricotta, il parmigiano, l'origano, i cipolotti, l'aglio, i riso e l'uovo: mescolare e condire con sale e pepe.
Stendere il composto sulle fette di melanzana, coprire con una fogliolina di basilico e poi arrotolare la fetta. Per fare questo lavoro gli strumenti ideali sono gli indici...come arrotolano le dita non arrotola nient'altro..
In una teglia unta con un po' d'olio adagiare i rotolini di melanzana, regolare di sale e pepe e condire con un filo d'olio.
Infornare e cuocere per 15/20 minuti.
Nel frattempo condire i pomodori con olio, aceto balsamico, sale e pepe.
Una volta cotti i "cannelloni" distribuire sopra il pomodoro, qualche foglia di basilico e servire.

Anche questa ricetta la dedico allo Starbooks di Menú Turistico.


CANELONES DE BERENJENA (CASI)

En realidad son falsos canelones.Los canelones reales están hechos con pasta fresca al huevo: son tiras de masa que se enrollan para formar un tubo relleno d delicioso.

También lo dice The geometry of pasta..

The Geometry of Pasta - CANNELLONI

No son crepes o panqueques ni berenjenas, ni calabacínes enrollados y rellenos
Ciertamente, si uno tiene enfermedad celíaca o tiene un amigo con enfermedad celíaca y quiere hacer un plato con un relleno que vagamente recuerde los canelones entonces puede dejar de ser tan filologico y aceptar que un chef británico proponga canelones de berenjena.
Que son deliciosos. Esto es cierto.
El plato en cuestión es propuesta por Phil Vickery en su libro,


 

Ingredientes
  • 1 berenjena grande, cortada en rebanadas a lo largo
  • 150 gramos de ricota
  • 100 g de parmesano (questo rallado)
  • 1 diente de ajo picado
  • 2 cebollitas de verdeo picados
  • 100 gramos de arroz basmati hervido
  • 1 huevo ligeramente batido
  • unas cuantas hojas de albahaca
  • una pizca de orégano
  • 2 tomates, cortados en cubitos pequeños (concassée)
  • Aceite
  • Vinagre Balsámico (Aceto)
  • Sal y pimienta

Enciender el horno a 200 grados
Asar las berenjenas en una placa ligeramente aceitada. Cuando estén ligeramente dorados retire de la parrilla y reservar. Obviamente, esta parte debe hacerse en tandas a menos que tenga una parilla enorme, pero enorme.
Preparar el relleno: En un bol mezclar ricotta, parmesano, orégano, cebollitas, ajo, arroz y el huevo: mezclar y sazonar con sal y pimienta.
Extender la mezcla sobre las rebanadas de berenjena, cubrir con una hoja de albahaca y luego enrollar la feta. Para realizar este trabajo las herramientas ideales son los índices ... No hay nada como los dedos para enrollar ..
En una asadera untada con un poco de aceite sentar los rollos de berenjena, condimentar con sal y pimienta y rociar con un poco de aceite.
Hornear durante 15/20 minutos.
Mientras tanto, condimentar los tomates con aceite de oliva, acetobalsámico, sal y pimienta.
Una vez cocidos los "canelones", distribuir arriba los tomates, las hojas de albahaca y servir.





lunes, 12 de marzo de 2012

A spasso per l'Italia / Paseando por Italia


versión castellana abajo

Oggi  si fa un'eccezione alle ricette senza glutine e si  va un po' a spasso per l'Italia, in cui genio culinario corrisponde strettamente al genius loci, al territorio e alla cultura locale.
Da nord a sud le ricette scivolano da una zona all'altra e cambiano costantemente, esaltando i prodotti e gli ingredienti che la geografia locale offre.
E' un'arte culinaria spesso definita povera, tramandata tra le generazioni, fatta di gesti lenti, legati al lavoro paziente delle donne che sapevano valorizzare il frutto del lavoro maschile nei campi, nelle stalle, e in mare.

Il filo rosso che unisce tutte queste tradizioni é la pasta: dalle Alpi al Mediterraneo la pasta nei suoi mille formati e nei suoi molteplici sapori identifica la cucina italiana come nessun altro piatto.

20 blogger della Gente del FUD il social network di Pasta Garofalo che ha come missione far conoscere i prodotti e produttori di eccellenza che sono sparsi nella nostra penisola hanno riprodotto, interpretato o rinnovato o i grandi primi piatti della tradizione.
Ogni ricetta é corredata da storia, usi, folclore legati al piatto.
Non resta che assaporare questi deliziosi primi piatti, ringraziando ancora una volta La Gente del FUD di Pasta Garofalo e i blogger , e essere orgogliosi di quanto sapere e creativitá esistano in questo nostro Paese: vi consigliamo di visitare tutti i blog per rendersene conto.

Questa settimana sono on line le prime 10 regioni, la prossima alle altre 10. Quali sono?

Andate a scoprirlo in DONNE SUL WEB


PASEANDO POR ITALIA

Hoy hacemos e una excepción a las recetas sin gluten, y paseamos un poco por Italia, donde el genio culinario corresponde estrechamente con el genius loci , con el territorio y la cultura local.
De norte a sur, las recetas pasan de una zona a otra y están en constante cambio, utilizando de la mejor manera posible los productos e ingredientes que ofrece la geografía local.
Es un arte culinaria que a veces se la define como "pobre", que se traspasa entre las generaciones, atada a los gestos de trabajo lentos y pacientes de las mujeres que sabían como valorizar el resultado del trabajo masculino en los campos,en los graneros, y en el mar.

El hilo rojo que une todas estas tradiciones es la pasta:  de los Alpes hasta el mediterráneo, la pasta en sus diversos formatos y en todos sus sabores identifica la cocina italiana como ningún otro plato.

20 bloggers de la Gente FUD, el social network de Pasta Garofalo que tiene la misión de promover los productos y los productores de excelencia que se encuentran dispersos en Italia, han reproducido, interpretado o renovado los platos tradicionales .
Cada receta se acompaña de la historia, las costumbres, el folclore relacionado.

Ahora sólo queda con disfrutar de estos deliciosos platos, una vez másdar las gracias a la Gente de FUD y a los bloggers, y estar orgullosos del saber y de la creatividad existe en nuestro país: hay que visitar todos los blogs para confirmar eso.

Esta semana eston on line las primeras 10 regiones, la proxima tocaa a las otras 10. ¿Cuales son?

Para descubrirlo hay que ir aquí, en DONNE SUL WEB.

viernes, 9 de marzo de 2012

Tarte di cioccolato bianco al cocco e tante fragole /Tarta de chocolate blanco al coco y muchas frutillas



versión castellana abajo

Vivere tra due continenti non é la cosa piú semplice del mondo.
Vivere tra due paesi uno nell'emisfero boreale e l'altro nell'emisfero australe lo é ancora meno.
Il fatto é che non ci azzecco mai con la stagione, dovrei scrivere solo di prodotti che sono presenti tutto l'anno, ma con le amatissime fragole come la mettiamo? Iniziano al nord e sono belle che finite nel Sud.
Qui abbiamo i fichi, di lá forse c´é qualche timida fragola.
Lo avevo giá detto che con le stagioni ho un problema.
Quando va bene inseguiamo l'estate, mentre quando va malissimo abbiamo passato anni sempre in inverno. Una tristezza.
Diciamo che poi  che nei mercati ormai si trova tutto di tutto e questo non aiuta a ubicarti nella giusta dimensione spazio tempo.
Chi si destreggia nello spazio tempo senza problemi é mia figlia che se la dorme per 13/14 ore, scende dall'aereo e prende il trolley, inforca gli occhiali da sole e passeggia nell'aeroporto come una diva seguita da un padre relativamente pimpante e una madre che sembra la caricatura di Crudelia de Mon, non tanto per il carattere quanto per il look dei capelli.
Il fatto é che lo fa da quando aveva due anni, le mancava solo la passarella. Ovviamente avevamo tutti gli sguardi addosso: non é normalissimo vedere una cucciola di 2 anni che si muove come Penelope Cruz agli oscar.
Nel mondo ci sono un sacco di bambini viaggiatori, figli di diplomatici, tecnici, giornalisti, emigranti e quant'altro. Io sono stata una di quei bambini.
Quando si é piccoli e tutto entra nella dimensione magica dell'infazia é anche divertente essere trasportati in Africa, volare con un fokker sulle isole della Dancalia, scoprire i mamutones..(secondo voi sono africani..?). Quando si é adolescenti o giú di lí si inizia essere insofferenti dei genitori e la storia diventa:  si tutto bello ma veramente era meglio stare con gli amici, il problema é che adesso qui amici non ne ho, ma proprio qui dovevamo finire?
Dedico questa torta e il té alla fragola ai bambini viaggiatori, o meglio ai ragazzi.
Ad uno in particolare, a Matti, figlio di Eleonora del Burro e Miele per dirgli che tra un po' tutto questo sará  il suo bagaglio personale e conoscere, capire, ed entrare in contatto con il mondo sará per lui naturale e semplice e questa capacitá lo fará diventare una persona speciale.

La ricetta é ispirata da quella che é nel libro della chef argentina, Juliana Lopez May: Mi primer libro de recetas

Portada del Libro Mi Primer Libro de Recetas
Ingredienti:

Per la pasta sablée di mandorle:

  • 160 gr di farina senza glutine (ho usato il seguente mix 80 gr di farina di riso* e 80 gr di fecola di mandioca* (o amido di mais), 5 gr di xantano)
  • 80 gr di farina di mandorle*
  • 80 gr di zucchero a velo *
  • 120 gr di burro
  • 2 tuorli
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia

Per la ganache di cioccolato bianco e cocco:

  • 150 gr di latte di cocco*
  • 300 gr di cioccolato bianco*

300 gr di fragole

* senza glutine o contaminazioni da glutine, consultare il prontuario dell'AIC

Come al solito mi sono trovata senza una farina, quella di mandorle: ho triturato le mandorle intere compresa la pellicina fino a ottenere una farina sottile.
Mescolare tutti gli ingredienti del mix di farina senza glutine..
In un mixer battere il burro con lo zucchero e l'essenza di vaniglia. Aggiungere le uova, la farina di  mandorle e il mix senza glutine. Unire tutti gli ingredienti velocemente.
Formare una pasta, dargli forma di palla e schiacciarla leggermente.
Coprire con una pellicola e mettere a riposare in frigo per almeno un'ora.

Nel frattempo preparare la ganache di cioccolato:  tritare finemente il cioccolato bianco e metterlo in una ciotola. Portare a bollore il latte di cocco e versarlo sul cioccolato, far sciogliere e poi mescolare e mettere da parte.
Accendere il forno a 180 gradi.
Imburrare e infarinare con amido di mais uno stampo, stendere la pasta e foderare lo stampo e bucherellare la base
Nota per chi non é espertissima: la pasta sará morbidissima perché ha molto burro, non vi scoraggiate, per stederla adagiate un foglio di carta forno sulla superificie di lavoro, spolveratelo on farina di riso o amido di mais e poi stendete la pasta con un matterello infarinato (o se proprio volere con le mani), poi prendete il foglio e lo capovolgete sullo stampo e delicatamente lo staccate dalla pasta. La pasta si adatterá allo stampo, se necessario fate il solito patchwork per evitare eventuali buchi.
Infornare in forno caldo e cuocere per un 15/20 minuti sino a che la pasta sia ben dorata.
Una volta cotta far raffreddare.
Mentra la base si cuoce lavare le fragole e tagliarle in quarti

Spalmare la ganache sulla torta e coprirla con le fragole, spolverarle con zucchero a velo.

E adesso si prepara il té alla fragola:
  • 1 kg di fragole fresche, lavate, e tagliate a metá
  • 2 cucchiai. succo di limone fresco 
  • 5 cucchiai di zucchero (o piú va a gusto..)
  • 1 pizzico di sale 
  • 15 gr di tè nero
  • 50 gr di zucchero (o a gusto)
  • Acqua q.b. 



Preparare il composto di frutta: frullare le fragole con il succo di limone,lo zucchero e un pizzico di sale Il composto deve essere molto liscio, eventualmente filtrarlo.. Versare in un contenitore e mettere in frigo.Preparare il té: portare a leggera ebollizione l'acqua , versare l'acqua in una teiera e unire le foglie di té e dolcificare. Lasciare riposare qualche minuto, poi filtrare il té e far raffreddare.
Aggiungere il puré liquido di fragola e mescolare bene.

Servire, assaporare e crescere....

Se non si fosse capito questo post é per Eleonora e Matti e il loro contest







TARTA DE CHOCOLATE BLANCO Y MUUUUUUUCHAS FRUTILLA




Vivir entre dos continentes no es la cosa mas simple del mundo.
Vivir en dos países, uno al norte y uno al sur del mundo lo es todavia menos.
El tema es que nunca acierto la estacion, deberia escribir solo de productos que estan todo el año, pero ¿con las muy amadas frutillas (fresas) que hago?
Cuando empiezan a encongrarse en le norte en el sur estan los higos
Yo ya había dicho que tengo un problema con las estaciones.
Si nos va bien perseguimos al verano, pero cuando nos va mal pasamos años siempre en el invierno.Una tristeza.
Ademas en los mercados ahora se encuentra siempre todo de todo y esto no ayuda en ubicarse el dimensión espacio-temporal.
Quién se maneja bien con el espacio y el tiempo, sin ningún tipo de problemas es mi hija que se duerme durante 13/14 horas, sale del avión y agarra el trolley, se ponen sus gafas de sol y sale como una diva, seguida de un padre bastante desenfadado y una madre que parece una caricatura de Cruella de Mon, no tanto el carácter como por el aspecto del cabello.
Y lo hace desde que tenía dos años, sólo le faltaba la pasarela.Obviamente teníamos todos los ojos en nosotros no es normal ver a un cachorro de 2 años que se mueve como Penélope Cruz al Oscar.
En el mundo hay una gran cantidad de niños viajeros, hijos de diplomáticos, técnicos, periodistas, emigrantes y mucho más. Yo fui una de esos niños.Cuando uno es pequeño y todo entra en la dimensión mágica de la infancia es divertido para ser transportado a África, volar un Fokker en las islas de la Dankalia, descubrir los mamutones .. (¿adivine si son africanos? ..). 
Cuando uno es más o menos adolescentes y se comienza a impacientarse con los  padres la historia es así: todo bueno, pero lo que realmente era mejor era quedarme con mis amigos, el problema es que ahora no tengo amigos aquí, pero aquí teníamos que parar?
Dedico este pastel con té de frutilla para los niños viajeros, o más bien a los chicos un poco mas grandes.
A uno en particular, Matti, hijo de Eleonora del blog Burro e Miele para decirle que dentro de poco tiempo todo esto va a ser su patrimonio personal, y conocer, comprender y ponerse en contacto con el mundo será fácil y natural para él y esta capacidad lo convertirá en una persona especial.


La receta está inspirada a la que está en el libro de la chef argentina, Juliana Lopez May: Mi primer libro de recetas 

Portada del Libro Mi Primer Libro de Recetas 

Ingredientes:

Para el sablée de almendras:
  • 160 g de harina sin gluten (he usado la siguiente mezcla 80 gramos de harina de arroz * y 80 g de almidón de mandioca (o almidón de maíz)*, 5 g de goma xantica)
  • 80 g de harina de almendras*
  • 80 gramos de azúcar 
  • 120 gramos de mantequilla
  • 2 yemas de huevo
  • 1 cucharadita de extracto de vainilla*

Para el ganache de chocolate blanco y coco
  • 150 gramos de leche de coco*
  • 300 g de chocolate blanco *

300 gr de fresas

* sin gluten o contaminacion de gluten, consultar con los listados de las asociaciones de celiaquia

Como de costumbre, me encontré sin una harina, la de almendas: : pulvericé las almendras, incluyendo sus pieles hasta lograr una harina fina.
Mezclar todos los ingredientes de la mezcla sin gluten.
En una batidora batir la manteca con el azúcar y la esencia de vainilla. Agregar los huevos, la harina de almendra y la mezcla libre de gluten. Combinar todos los ingredientes rápidamente.
Formar una masa, dando forma a la bola y aplanar ligeramente.
Cubrir con film y poner en el refrigerador durante por lo menos una hora.

Mientras tanto, preparar el ganache de chocolate: picar el chocolate blanco y colocarlo en un bol. Hervir la leche de coco y verter sobre el chocolate y hasta que este se derrite, a continuación, revolver y dejar de lado.
Enciender el horno a 180 grados.
Enmantecar y enharinar un molde con almidón de maíz, estirar la masa y colocarla en el molde y pinchar la base con un tenedor.
Nota para los que no son muy expertos: la masa será suave, ya que tiene mucha manteca, no se desanimen, para estirarla poner una hoja de papel manteca sobre la mesada, espolvorear con la harina de arroz o el almidón de maíz y luego extender la masa con un rodillo enharinado (o con las manos), y luego agarrar el papel y darle la vuelta sobre el molde y despegarlo suavemente de la masa. La masa se adaptará perfectamente en el molde, si es necesario pueden poner pedacitos de masa di se hacen agujeros tipo patchwork
Hornear en horno caliente durante 15/20 minutos hasta que la masa esté dorada.
Una vez cocido se dejar enfriar.

Mientras la base se cocina lavar las fresas y cortarlas en cuartos

Untar la ganache sobre la tarta y cubrir con las fresas, espolvorear con azúcar en polvo.

Y ahora prepara el té de fresa:

1 kg de fresas frescas, lavadas y cortadas 
2 scucharadas de jugo de limón fresco 
5 cucharadas de azúcar
1 pizca de sal 
15 gramos de té negro
50 gramos de azúcar (al gusto) 
Agua c.n.





Preparar la mezcla de frutas: procesar las frutillas  con zumo de limón y el azúcar y una pizca de sal el compuesto debe ser muy suave, si necesraio filtrar .. Vierter la mezcla en un recipiente y poner en la heladera.
Preparar el té: llevar el agua a hervor suave,  añadir las hojas de té y endulzar. Dejar reposar unos minutos, luego colar el té y dejar enfriar.
Añadir el puré de fresa líquida y mezclar bien.
Servir  disfrutar y crecer ....

Si él no había dado cuenta de este entrada es para Eleonora y Matti y su concurso

 

martes, 6 de marzo de 2012

Pasta con zucchine, pinoli e capperi / Pasta con zucchini, piñones y alcaparra



versión castellana abajo

Ricetta sciué sciué, di quelle rapidissime.
Di quelle che servono per la sopravvivenza, che non evidenziano la abilitá di cuoca, non hanno nessuna particolare ricerca o tradizione.
Una di quelle che quando faccio all'estero piacciono in maniera incondizionata. 
E anche quando le faccio in Italia.
La ricetta l'ho trovata in un utilissimo libro di Stefano Arturi dedicato alla Pausa pranzo, ossia come stare lontano dai bar e vicere felici.  Cosí recita il sottotitolo.
A sua volta lui la prende da The Greens Cookbook di Deborah Madison, foodwriter che si occupa anche di biodiversitá, e agricoltura sostenibile. 
The Greens era ed é un mitico ristorante vegetariano di San Francisco che negli anni '70 ha "sdoganato" la cucina vegetaria, ha dato un ruolo all'agricoltura locale e ha evidenziato l'importanza della valorizzazione del territorio e in particolare dell'agricoltura locale.
E' una ricetta che dimostra che la pasta, piatto italiano per eccellenza, ha una vocazione internazionale: credo che sia grazie a questa grande risorsa nazionale che la cucina italiana sia diventata un'icona, un riferimento, una materia obbligatoria per ogni chef a qualsiasi latitudine.
E adesso cominciano le contraddizioni e i ma.
Ovviamente anche per la pasta é necessario scegliere quella di prima qualitá, che tiene la cottura, ed é obbligatorio scegliere i formati piú adatti al sugo o agli ingredienti. Tutti i lettori italiani lo sanno benissimo, ma all'estero forse va chiarito bene o meglio. 
Lo hanno fatto gli anglossassoni in questo libro: The geometry of pasta

The Geometry of Pasta - THE GEOMETRY OF PASTA


E' vero che a volte la pasta viene un po' strapazzata, stracotta,  abbinata grossolanamente,  ma é anche vero che sempre di piú sono gli chef stranieri a proporla in mille varianti gustose in libri, pubblicazioni mediatiche di ogni tipo, programmi televisivi.
Sará per una barriera liguistica, sará per ragioni editoriali,  ma ultimamente a raccontare la cucina italiana ci sono gli stranieri, fatta eccezione per il Cucchiaio di argento.


E allora cari editori, blogger, produttori, adesso che si fa?
Ci facciamo raccontare la nostra storia ?

Ingredienti

  • 400 gr di fusilli senza glutine (al mais i miei)
  • 4 zucchine verdi
  • 3 cucchiai di pinoli (1 cucchiaio di mandorle tritate grossolanamente se non si trovano i pinoli)
  • 3 scalogni affettati finemente
  • 3 pomodori secchi rinvenuti in olio (io in acqua) tagliati a fettine sottilissime (julienne)
  • un cucchiaio di capperi sottosale sciacquati
  • la scorza grattugiata di un limone
  • erbe aromatiche: prezzemolo, maggiorana e menta (quest'ultima solo qualche fogliolina)
  • 1 e 1/2  peperoncino (questo l'ho aggiunto io)
  • Olio

Affettare le zucchine a fettine sottili e metterle sotto sale per un'oretta, cosí perdono l'acqua di vegetazione e restano croccanti, non esagerare con il sale. Strizzarle e asciugarle con carta da cucina.
In una padella scaldare un paio di cucchiai d'olio e soffriggere gli scalogni con il peperoncino. Unire i pinoli quando lo scalogno é dorato farli tostare.
In un'altra padella far scaldare un po' d'olio, saltare le zucchine e quando sono dorate, passarle nella pentola con i pinoli.
Aggiungere i pomodori secchi idratati, le erbe aromatiche tritate e i capperi e la scorza di limone, mescolare il tutto delicatamente.
Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua salata bollente, scolarla e farla saltare con il condimento.
Aggiungere un filo di olio crudo.
Servire la pasta calda o a temperatura ambiente, di fatto Arturi la propone come cena serale e schiscetta diurna.

E anche questa ricetta va per lo Starbooks di Menú Turistico

Stefano Arturi, Pausa pranzo, Guido Tommasi Editore

Pausa pranzo





PASTA CON ZUCCHINI, PIÑONES Y ALCAPARRA




Receta super rápida.
De las que sirven para la supervivencia, que no delatan habilidades particulares para cocinar, no tienen ninguna tradición y ninguna investigación en particular.
Una de estas pasta que cuando la hago en el extranjero gusta a todo el mundo incondicionalmente.
Y aun cuando lo hago en Italia.
La receta que encontré en un libro muy útil escrito por Stefano Arturi dedicado a la pausa del almuerzo, o la como mantenerse alejados de los bares y vivir feliz.
Así reza el título.
A su vez la toma de The Greens Cookbook de Deborah Madison, foodwriter, que se interesó de la biodiversidad y la agricultura sustentable.
The Grreens ha sido y es un legendario restaurante vegetariano en San Francisco que en los años 70 dió dignidad gourmet a los platos vegetarianos de cocina, ha dado un papel importante al territorio y destacó la importancia de la agricoltura local.
Esta receta demuestra que la pasta, plato italiano por excelencia, tiene una vocación internacional: creo que es gracias a este grande recurso nacional que la cocina italiana se ha convertido en un icono, una referencia, una asignatura obligatoria para todos los cocineros en cualquier latitud.
Mas empiezan las contradicciones y los peros.
Obviamente, para que la pasta sea rica es necesario elegir una de la más alta calidad, y es obligatorio elegir el formato más adecuado para la salsa o los ingredientes. Todos los lectores italianos esto lo saben muy bien, pero en el extranjero, tal vez se debería aclarar bien o mejor.
Y así lo hicieron los anglosajones en este libro: La geometría de la pasta
Es cierto que a veces la pasta es un poco maltratada, sobrecocinada, con combinaciones de ingredientes estrafalarias, pero también es cierto que son los chefs extranjeros a proponerla cada vez mas en los libros, en cada tipo de publicaciones de todos medios de comunicación, en programas de televisión.
Quizas será la barrera lingüística, será por razones editoriales, pero en última instancia, a contar la comida italiana son los extranjeros, con unica excepción de la Cuchara de plata.
Y entonces, queridos editores, bloggers, productores italianos, ¿Que hacemos?

Ingredientes
  • 400 g de fusilli sin gluten (los mios de maíz)
  • 4 zucchini verdes (calabacines)
  • 3 cucharadas de piñones (si no encuentran piñones, almendras)
  • 3 echalotes cortadas en rodajas finas
  • 3 tomates secos en aceite (yo en el agua), cortadas en tiras finas (juliana)
  • una cucharada de alcaparras saladas y escurridas
  • ralladura de un limón
  • Finas hierbas: perejil, mejorana y menta (esta última sólo unas pocas hojas)
  • 1 y 1/2 peperoncino (chile) rojo (esto lo he agregado yo)
  • Aceite
Cortar el calabacín en rodajas finas y ponerlas en sal durante una hora, para que pierdan agua de vegetación y queden mas crujientes, no exagerar con la sal. Escurrir el exceso de agua y secar con papel de cocina..
En una sartén calentar un par de cucharadas de aceite de oliva y rehogar los echalotes con el peperoncino. Unir los piñones cuando los echalotes estan dorados y dejarlos tostar un par de minutos
En otra sartén, calentar un poco de aceite, saltar el calabacín y cuando estén doradas, pasarlos en la olla con piñones.
Añadir las tomates secos hidratados y cortados , la hierbas picadas y las alcaparras y la ralladura de limón, mezclar suavemente.
Mientras tanto, cocer la pasta en agua hirviendo con sal, escurrir al dente y saltearla con la salsa.
Añadir un poco de aceite.
Servir la pasta caliente o a temperatura ambiente, de hecho Arturi la porpone como una comida de la noche y como vianda para il día siguient
e.



lunes, 5 de marzo de 2012

Kadin budu o polpette turche / Kadin budu o albondigas turcas



versión castellana abajo

Stavo sfogliando lo splendido libro di Claudia Roden "La cucina del Medio Oriente e del Nord Africa" e mi imbatto in una ricetta che si chiama Karin budu o "Cosce di dama", polpettine di carne alla turca.
Come resistere?
Come resistere a una ricetta che esalta le cosce di dama, che esalta il fatto che le cosce in questione si associno a delle polpette carnose e speziate.
Come resistere a quello che la Roden, grande foodwriter, dice essere una combinazione succulenta e morbida e poi imprigionata in un involucro croccante.
Come resistere all'ironia e alla sensualitá di questa definzione che rompe tabú e lascia chiaramente vedere il legame tra cucina e piacere.
In tempi di mito della estrema magrezza, di emaciate fanciulle che trascinano con camminata impostata vestiti improbabili e sguardo vuoto nelle passerelle di tutto il mondo, ecco, proprio di questi tempi torniamo ad assaggiare e gloriarci delle cosce di dama.
Il procedimento é inverso a quello della cottura tradizionale prima si cuociono nella salsa e poi si dorano.
Sono polpettine tradizionali e molte diffiuse in Turchia.

La ricetta la trovate nel mio BLOG GLU-FRI DONNE SUL WEB

Mangiarle con sensualitá pensando che le nostre belle cosciotte sono divine....

E anche questa ricetta va a alimentare lo Starbooks di Menú Turistico con
Claudia Roden  La cucina del Medio Oriente e del Nord Africa, Ponte alle Grazie





KADIN BUDU O ALBONDIGAS TURCAS





Estaba ojeando el maravilloso libro de Claudia Roden "La Cocina del Medio Oriente y África del Norte", y me encuentro con una receta llamada Karin Budu o "muslos de dama", las albóndigas a la turca.
¿Cómo resistir?
¿Cómo resistirse a una receta que homeajea a los muslos de las dama, y que ponen de relieve el simple hecho de que las piernas en cuestión se asocian a unas albóndigas carnosas y especiadas.
¿Cómo podemos resistir a lo que Claudia Roden, grande foodwriter , dice que es una combinación jugosa y suave y luego atrapada en una capa crujiente.¿Cómo resistir a la ironía y a la sensualidad de esta definición que rompe tabúes y deja claramente ver el vinculo entre la comida y el placer.
En tiempos de mito de la delgadez extrema , de las chicas desnutridos que se arrastran con ropa poco probable y la mirada en blanco sobre las pasarelas en los desfiles de moda en todo el mundo, en estos tiempos, volvemos a saborear y a exaltare los muslos de dama.El procedimiento es inverso a lo de la cocina tradicional: las albondigas se cocinan antes en la salsa y luego se dorar.
Son bocados tradicionales y muy difuso en Turquía.

Ingredientes:
  • 500 gr de carne de ternera (en algunas zonas de Oriente Medio se hace con carne de cordero)
  • 1 cucharada de arroz crudo
  • 3 huevos
  • 1 cucharada de aceite de oliva
  • Una pequeña cebolla rallada: no picada o cortada, rallada, es importante para dar el sabor característico a estas albondigas
  • 1 cucharada de perejil finamente picado
  • 1 cucharadita de menta fresca picada (Claudia Roden recomienda el eneldo, pero yo no tenía)
  • almidón de maíz q.b. (La versión original incluye la harina)
  • 30 g de mantequilla
  • Sal y pimienta negro

Moler la carne varias veces tritandola finamente hasta que tenga ni un grumo, el compuesto debe ser muy liso y compactoColocar la carne en un bol y añadir el arroz, los 2 huevos, la cebolla rallada, el perejil y la menta, sal y pimienta.
Mezclar todos los ingredientes y amasar bien para obtener una preparación muy suave.
Con las manos húmedas formar bolitas del tamaño de una nuez, y luego aplanar ligeramente dando la forma de patas de pollo.
Poner las albóndigas en una cacerola y cubrir con agua hirviendo y luego bajar el fuego, tapar y continuar la cocción durante 20 minutos, hasta que el agua se absorba y se cocine el arroz y la carne.
Escurrir y dejar enfriar.
Batir ligeramente el huevo restante, pasar las albóndigas en el huevo y el almidon.
Calentar la manteca en una sartén, agregar las albóndigas y freír hasta que estén tostadas y crujientes.
Comer con sensualidad, pensando que nuestras hermosas piernotas son divinas ....


domingo, 4 de marzo de 2012

Auguri Stefania...anche da sud !



(lo potete comprare cliccando QUI

C'era una volta una ragazza vibrante, piena di grinta e una missione nelle vita !
Quella di far mangiare tutti, ma proprio tutti senza glutine perché la celiachia c´é ma i sapori pure, perché i limiti sono solo quelli che ci diamo, perché é giusto che non si abbia timore di far da mangiare senza glutine.


E c´é riuscita, la ragazza con 3 pargoli, un lavoro vero e un marito cuoco domenicale con i suoi post di vita quotidiana ha portato tutti in cucina a cucinare senza glutine e ne porterá sempre di piú.
Lei é Stefania o il tacco piú alto del web....o


Oggi é il suo compleanno e le mando un abbraccio speciale da un Sud piú Sud del sio


Simonetta



Inoltre potete scaricare i pdf delle Mine(st)renne: QUI

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e quello delle senza glutine: QUI








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